AREA SHIATSU

Corpo: fisico, materico; equilibrio di carne, sangue e respiro.Corpo che consegna l’esistere a noi con confini fisici precisi tracciati dalla pelle, con emozioni e pensieri che accompagnano ogni istante della vita. Corpo come mappa interattiva, mezzo di comunicazione per ciò che è esterno a noi e per ciò che è interno a noi; corpo che invia e riceve messaggi. Corpo che si rinnova, che muore e nasce in un ciclo continuo seguendo le leggi della natura, meravigliosamente insondabili per la nostra mente. Corpo che respira, atto primordiale e atto finale. Corpo che nasce dall’unione di due anime, ricevendo da entrambe l’energia per tutto il processo vitale.

Corpo come massa, energia in movimento e trasformazione; l’ascolto, il ripristino e il mantenimento di questo flusso di energia è stato ed è oggetto di studio nelle culture orientali. Esse nei secoli hanno suggerito un’analisi dei fenomeni vitali come espressione del fluire, o del non fluire, dell’energia attraverso i meridiani: non vene o arterie o nervi, bensì una rete di canali energetici che veicolano e manifestano l’espressione della vitalità propria di un organismo.

Aver cura del corpo, prendersi cura di esso, è una responsabilità e un compito che il rispetto e la gratitudine per la vita ci raccomandano; nutrire il corpo con amore e dedizione è un’occasione di ascolto dei nostri bisogni fondamentali.

Lo Shiatsu si afferma in Giappone all’inizio del secolo scorso grazie all’opera dei Maestri che hanno sapientemente continuato a mantenere vive le tradizioni classiche, in un contesto nel quale la modernizzazione e la scienza medica occidentale riscuotevano la fiducia popolare. Dall’antica sapienza dei testi classici si evince un filo conduttore che associa la buona salute e il suo mantenimento allo stile di vita, alla pratica della “buona condotta” fisica, mentale e spirituale; letture che suggeriscono le modalità pratiche per avviare un processo di presenta attiva nella recita della vita, laddove proprio il nostro amato/trascurato corpo ci accompagna.

“pensavano con il diaframma, presagivano con il petto, dicevano parole profetiche con l’ispirazione, mentre l’accelerazione del battito cardiaco segnalava la prossimità di un amore. Così gli antichi vivevano il loro corpo.”

U. Galimberti, L’atlante del corpo sparito

Ricevere una seduta di Shiatsu significa aprire un dialogo con la simbologia corporea; la condizione dell’essere ri-percorre il sentiero che porta a percepire l’unità come condizione primaria dell’esistenza. L’esperienza di ricevere un trattamento Shiatsu rappresenta una stimolazione naturale che chiede risposte al corpo; pressioni con precise caratteristiche in grado di portare ogni parte del ricevente, colui che riceve Shiatsu, ad esprimere la sua vitalità e a rinnovare la trama di simboli che ci legano indissolubilmente ai cicli naturali. Il ricevente è accompagnato nella percezione delle sensazioni evocate dalle pressioni sui Meridiani energetici; l’attenzione mentale viene richiamata al corpo. La mente elabora e invia gli impulsi nervosi che recano messaggi, realizzando un lavoro di fine comunicazione energetica tra tutti i distretti corporei; si evince il collegamento tra corpo e mente, si assiste al corpo-mente come unica entità energetica.

Shi-Atsu è un termine composto da due parole, tradotte dagli ideogrammi giapponesi, che significano “pressione con il dito”; in questa azione è racchiusa l’essenza dello Shiatsu, disciplina che pone l’ascolto e il riequilibrio delle dinamiche energetiche al centro del lavoro sull’altro, per l’altro e per se stessi: un tocco amorevole, una vicinanza discreta, rappresentano i gesti più antichi che il genere animale attua per lenire dolore e sofferenza, per comunicare accoglienza e accettazione, per dialogare attraverso il linguaggio primordiale.

Attraverso gli ideogrammi è possibile riempire di significati la complessità di un’intenzione resa esplicita da un semplice gesto; Shi Atsu, pressione con il dito, rappresentano sia l’azione sia l’atteggiamento dell’operatore Shiatsu che, negli anni di studio, ha nutrito la propria biografia con l’esercizio pratico e costante del ricco patrimonio delle tecniche che accompagnano lo studio delle Arti orientali: esercizio corporeo e meditazione, riflessione sull’ambiente e sulle manifestazioni della natura, studio e interpretazione delle percezioni sensoriali contestualizzate nella dimensione dell’analisi energetica propria e dell’altro. Nelle Arti giapponesi ogni gesto attuato è espressione di un’intenzione: dal dipingere al “prendersi cura” dell’altro così come di se stessi, l’agito passa attraverso la consapevolezza che il gesto è manifestazione visibile dell’invisibile profondità dell’essere presenti con il Corpo-Mente-Spirito.